Lazarillo
Gracias a la valiosa aportación de quien fuera hace algunos años uno de sus más apreciados alumnos en Italia, el poeta Enrico Crucianelli, y es hoy un excelente profesor de español a la espera de que sus méritos sean valorados en alguna de las sedes que el Intituto Cervantes tiene en aquel país, este Lazarillo se siente muy honrado y agradecido al publicar la traducción al italiano del poema escrito por Félix Población como homenaje y reconocimiento a la hospitalidad turca, cuya versión original en castellano fue publicada en este DdA hace poco más de un mes, al regreso de un viaje inolvidable a Estambul:
RICORDO DELL'OSPITALITÀ TURCA
Per Atajan, Kubra, Erdògan, Emine, Ayhan Erik, Mustafà e i loro amici e vicini.
Mai dimenticherò quei giorni d’inverno a Istanbul, amici,
perché mentre la neve cadeva sul Bosforo
e tremavamo di freddo, ebbri di meraviglia nelle grandi moschee
dove respirano gli antichi alberi che nutrono di linfa le pietre,
voi forgiavate la primavera della nostra amicizia
con lo zelo discreto di ciò che non chiede bagliori
per affacciarsi alla luce dello sguardo.
Perdonatemi, amici, se per qualche istante
ho pensato che i vostri modi gentili e cortesi
altro non fossero che sottile strategia di mercato
per conquistarsi il turista.
Perdonate la diffidenza di chi viene da un mondo
in cui si è voluti servi di tutti i mercati
che disprezzano l’umanità che ci unisce,
in ossequio alla banale ingordigia che dappertutto divide
e fa del sentimento motivo di sospetto.
Mai dimenticherò quei giorni d’inverno a Istanbul, amici,
quando ci apriste –scalzi i nostri piedi-
la casa familiare, bianca e pulita, dei vostri amici,
perché il caldo alimento della loro accoglienza,
come i sorsi del vostro tè delizioso,
accendesse fraternamente le nostre parole
e dopo alcune ore fatte solo di chiacchiere e risate sincere,
fosse una necessità di natura l’abbraccio spontaneo del congedo,
ché questo aveva impresso il vostro cordiale benvenuto
su tutti e su ciascuno dei nostri sensi.
State pur certi, amici, che se abbracciandovi
avete sentito il mio cuore, petto contro petto, insieme al vostro,
ne ho avuto sollievo, ché niente meglio di quell’eloquenza
avrebbe saputo ricambiare la vostra cordiale accoglienza.
La serberemo per sempre nel nostro ricordo,
di qua da quel mare che abbiamo in comune,
sapendo che là da dove ci giunge il sole ogni mattino,
brilla pure quella luce del cuore aperto
che abbraccia lo straniero come fosse un fratello.
Foto: cúpula de Santa Sofía
No hay comentarios:
Publicar un comentario